una delle opere musicali più belle degli ultimi anni: La Divina Commedia,accompagnando lo spettatore nel lungo cammino tra i tre scenari, ormai celebri, narrati dal grande maestro Alighieri. Ideatore dell’opera, ed ex direttore dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Roma, Mons. Marco Frisina, che ha riprodotto sapientemente in musica i sentimenti e le emozioni del sommo poeta unitamente all’autore del libretto, Gianmario Pagano, che attraverso un linguaggio completamente nuovo ha avvicinato il grande pubblico all’opera. In quasi tre ore di musica i due artisti hanno creato un’opera unica nel suo genere partendo dal concetto della ricerca dell’amore. Dante nel suo cammino, dalla selva oscura al Paradiso cerca l’amore, la sua Beatrice, colei che lo aspetta sul monte e lo renderà beato. La Divina Commedia è un lungo percorso, metafora del peregrinare dell’uomo, alla ricerca del vero significato della vita. L’opera è un mix di musica, letteratura, danza e arte figurativa. Lo spettatore è coinvolto completamente dalle danze e dalle proiezioni e vive con il protagonista la discesa all’Inferno, per poi trovarsi nel Purgatorio fino al Paradiso. Ogni elemento sul palco non viene messo a caso, ma serve a creare una profonda rappresentazione della commedia con immagini particolari, in altri termini sintetizza i cento canti danteschi con arie cantate da artisti di altissimi livelli. Il cast del 2009 è formato da ragazzi giovanissimi e si sente la loro freschezza nello stare sul campo, così come si percepisce il loro essere un gruppo affiatato. Le musiche di Marco Frisina, fatte sia di suoni rock che di splendide melodie sinfoniche, con cori realizzati da un’orchestra di tutto rispetto e la sapiente regia di Giancarlo Sforza, accompagnata dalle coreografie di Francesca Di Maio, hanno creato uno spettacolo senza precedenti. Notevole la collaborazione con il premio oscar Carlo Rambaldi che ha disegnato il volto di lucifero. La facciata della Basilica di Santa Croce è stata lo scenario per le proiezioni dell’opera e la statua di Dante, dalla sua sinistra, guardava gli artisti alternarsi sul palco. Il primo atto inizia dalla solitudine di Dante prima di entrare nella porta infernale , con l’incontro delle tre fiere per poi appoggiarsi al maestro Virgilio e trovare il traghettatore Caronte con le sue anime perdute. Arriva Francesca, interpretata da un’eccellente Manuela Zanier, che canta il suo amore per Paolo e del piacere che la prese per quell’uomo che ancora non l’abbandona “amor che nullo amato amar perdona” e che la condusse alla morte. Il sommo porta poi si ritrova sulle mura di Dite per incontrare poi le furie, Aletto, Tesifone e Megera, assieme a tutti i demoni, è scoraggiato, ma confortato da Beatrice che gli dice di non aver paura e di continuare ad aver fede: così lui continua il suo viaggio. Nella foresta dei suicidi Dante incontra Pier delle Vigne: è questo un momento molto forte. In una costruzione apposita di un albero è trasportata l’immagine live dell’artista che sembra davvero cantare dall’interno dell’invidia che lo privò del suo onore. Dante prosegue e incontra delle fiammelle nelle tenebre, ovvero coloro che hanno ingannato causando la morte di innocenti e qui sarà Ulisse a raccontare la sua storia. Forse l’incontro più toccante e quello del Conte Ugolino, nel Cocito, tra le anime che hanno odiato e portano cose terribili nel loro cuore e nella memoria. L’atto termina con l’apparizione di Lucifero e con il canto finale in cui i personaggi si alternano cantando insieme le loro arie. Il secondo parte sulla spiaggia del Purgatorio e l’incontro con Pia de Tolomei e il suo “ricordati di me”, è davvero struggente. Pia tocca l’ombra di Dante e insieme alle altre anime gli chiede di pregare per loro. Ai piedi della Montagna Dante incontra poi Manfredi che gli dice i suoi grandi peccati, ma grazie alla bontà infinita, che prende ciò che si rivolge a lei, lui adesso si trova lì. Virgilio ricorda a Dante (era già l’ora che volge al desio) di avere umiltà e prima di arrivare alla porta del Purgatorio incontrano l’angelo della penitenza che alla fine li fa passare. Qui i due protagonisti incontrano Guido Guinizzelli e Arnaut nel fuoco dei poeti e struggente è l’addio di Vigilio (come un bambino t’ho preso per mano), ma Dante deve proseguire da solo, dove trova Matelda e la spettacolare processione del Grifone. Il poeta finalmente trova Beatrice, lei lo accusa e lui le chiede perdono perché si era perso dopo la sua morte. Inizia la danza del cielo tra le schiere del trionfo di Cristo, arrivano Piccarda e Tommaso, poi San Bernardo che canta alla Vergine Maria e tutti insieme concludono con l’aria dell’amor che move il sole e le stelle.

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