nella cornice dell’Ara Pacis una mostra multimediale su uno dei più grandi cantautori italiani, Fabrizio de Andrè. Fabrizio è rimasto in tutti i cuori dei suoi fan, con la magia delle sue parole, con le sue canzoni che sono delle vere pennellate d’autore, che costruiscono degli spenditi quadri legati alla realtà popolare e alla società. La mostra racconta la vita, la musica, la storia che hanno reso Fabrizio, “Faber” indimenticabile. Fino al 30 maggio è possibile ammirare questa esposizione ideata da Studio Azzurro, con la costante collaborazione della moglie Dori Ghezzi, che più di tutti ha capito e amato Fabrizio. Roma, dopo Genova e Nuoro, ospita de Andrè a partire dalla settimana dopo il 70° anniversario della nascita del cantautore. Chi come me ama da sempre Fabrizio e si commuove ancora alle parole di Una storia sbagliata o di Fiume Sand Creek, non può non rimanere deluso. Durante la visita, ci si mette a contatto con il mondo del cantautore, attraverso una proposta interattativa ed emozionante, entrando dentro il vissuto del cantante e cercando di farlo proprio. Vengono proposti i temi della poetica deandreiana dagli esclusi dalla società, alla libertà, all’amore, alle donne, ai luoghi che hanno caratterizzato la sua vita. Non è facile tradurre a parole una mostra che mi ha emotivamente coinvolto. L’esposizione così originale, non è un semplice tributo, ma una ricostruzione di un mosaico fatta da piccoli pezzetti che si incastrano tra di loro e ci ridanno il nostro cantautore con le sue parole che rimangono per sempre nei nostri ricordi e che sono, a distanza di anni, ancora attuali e vere. I visitatori possono interagire con gli strumenti tecnologici messi a disposizione e costruirsi una propria immagine del nostro caro amico “Faber”. Non voglio dire di più, perché è una mostra sicuramente da vedere. Fabrizio a distanza di 11 anni dalla sua morte è ancora oggi amato e la sua voce incanta e tocca le corde del cuore dei suoi ascoltatori.

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