Il 31 gennaio 2010 si è conclusa la mostra il “Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni d’ Europa”, a Palazzo Venezia, anche con una visita straordinaria, proprio nell’ultimo giorno, di Papa Benedetto XVI. E’ stata, tra le mostre di questa stagione espositiva, sicuramente quella più visitata, grazie allo straordinario evento, reso ancora più significativo, dall’arrivo a Roma, direttamente dal Louvre, di uno dei capolavori più misteriosi della storia dell’arte, il San Giovanni Battista di del nostro genio universale Leonardo da Vinci Una mostra che racconta la storia dell’Occidente cristiano. Il complesso intreccio tra la storia dell’Europa e dei suoi popoli e le radici cristiane della civiltà d’Occidente viene narrato in questa mostra d’arte dedicata ai santi patroni dei singoli Stati europei. Troviamo la saga dell’incontro, e dello scontro, tra potere e religione, tra civitas ed ecclesia, tra corone e aureole. Oltre cento opere, tra tavole medioevali e dipinti imponenti, preziosi reliquiari e codici miniati, che consentono di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo e tra le culture. A Roma da ottobre 2009 promossa dal Governo della Repubblica Italiana, dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, la mostra nasce dalla collaborazione tra il Comitato di San Floriano ed il Polo Museale Romano ed è curata da Don Alessio Geretti e da Claudio Strinati con l’organizzazione di MondoMostre, protagonista della riuscitissima monografica su Sebastiano del Piombo e dei dieci grandi progetti espositivi di Galleria Borghese. Il binomio potere-grazia fa riferimento all’intreccio tra dinamiche religiose e dinamiche politiche, tra fenomeni liturgici e devozionali e fenomeni sociali ed etnici che accompagnano l’elevazione all’onore degli altari di determinati santi e la loro elezione a patroni di una comunità politica, di una nazione, di uno Stato. Storia della vicenda religiosa cristiana e storia della vicenda etnico politica dell’Europa si manifestano, in questa mostra, come indissolubilmente congiunte e reciprocamente illuminanti. Una mostra sui santi Patroni dei diversi Stati d’Europa e sui sei santi che hanno il patronato sull’Europa vuole cogliere le biografie di questi personaggi – soprattutto nella loro versione iconografica – e cercare, a partire dai soggetti studiati, di illuminare la società che li circonda. L’attenzione di fondo su cui l’esposizione è costruita riguarda il nesso fra le esperienze religiose, il contesto sociale e culturale in cui si sono manifestate e che ne ha sancito l’eccezionalità, le testimonianze artistiche che ne hanno conservato memoria, gli strumenti e le forme della devozione, le funzioni assolte dal santo da vivo e ancor più da morto a livello sociale e istituzionale. Questi capolavori, come cronache antiche, da un lato presentano eventi, conversioni e battaglie che hanno congiunto per sempre la vicenda dei popoli europei al cristianesimo, dall’altro dischiudono le porte regali di una ideale iconostasi, confine evocativo di fede e bellezza tra il visibile e l’invisibile, tra storia ed eternità, tra cielo e terra. Di mostre ne ho visitate tante, ma vi assicuro che una cosa del genere non l’avevo mai vissuta. Un effetto stile Musei Vaticani o Uffizi di Firenze. Tutti in fila, persone di ogni età, nazionalità, per ammirare la mostra, ma soprattutto l’opera di Leonardo. Un momento di condivisione che ha accomunato tantissime persone, dimostrando come l’arte è capace di produrre questo. E’ da dire però che nonostante la lunga attesa, la mostra vale e come se vale Palazzo Venezia, oltre a essere sede di un museo permanente del Polo Museale Romano, da anni organizza, splendide ed interessanti mostre d’arte. Quest’anno però, si è superato, perchè oltre a trattare una tematica ampissima, non solo, storico artistica, ma dell’intera storia cristiana europea, ha esposto un numero elevatissimo di opere d’arte, di un valore inestimabile, realizzate dai più importanti artisti al mondo. In un colpo solo, in un percorso che si snoda, per ben dieci sezioni, si ha la possibilità di ammirare un racconto che va dall’epoca dei martiri e di Roma imperiale sino al XX secolo, con le principali tappe della storia europea. Questo attraverso un centinaio di opere, prodotte dai più grandi artisti di tutti i tempi, come van Eyck, Memling, Mantegna, Del Sarto, van Dyck, Tiziano, Veronese, El Greco, Guercino, Caravaggio, Murillo, Tiepolo, solo per citare i più noti. I musei di tutta Europa hanno prestato i loro tesori, per contribuire a questa grande mostra che è una tappa storica di grande importanza. Oltre ai dipinti vi sono tavole medioevali, codici miniati e splendidi oggetti d’arte. Tutti insieme concorrono a ricostruire la storia dell’evangelizzazione europea. Settanta santi patroni d’Europa hanno ispirato per secoli, diverse espressioni artistiche. A questo la mostra rende omaggio, con un percorso rivolto anche a scoprire diverse letture e legami con l’agiografia, la storia sociale e politica, evoluzione della vita religiosa, etc. Una mostra che, se da una parte ripercorre la storia della cristianità, può essere letta anche da un punto di vista laico. Questo grazie alle opere d’arte che sono le radici storiche e culturali di ogni Stato Europeo e come tali, possono essere studiate ed approfondite come testimonianze significanti della storia di ogni singolo paese. Dopo il grande successo dell’esposizione a Palazzo Marino, l’opera di Leonardo giunge nella Capitale grazie al partenariato tra Eni e Louvre e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la promozione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri, tramite l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede Il San Giovanni Battista di Leonardo, esposto in una speciale teca, nella mostra è stato messo a confronto con i capolavori di Andrea del Sarto, Tiziano e Caravaggio dedicati al medesimo santo, con l’intento, da un lato, di dare il massimo risalto ad un’opera così preziosa e seducente, e, dall’altro, di cogliere l’originalità del genio leonardesco e la sua fedeltà ad un codice simbolico condiviso. L’esposizione del capolavoro leonardesco è stata inoltre corredata da un video con immagini scientifiche dell’opera e una sua ampia descrizione sarà inserita nelle audio-guide della mostra per coinvolgere i visitatori in un percorso didattico-scientifico d’eccellenza. Eni, nell’ambito del progetto EniScuola, darà inoltre l’opportunità alle scuole romane, così come è avvenuto a Milano, di poter assistere all’esposizione con speciali supporti didattici e artistici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *