A 11 anni dalla prima uscita, il regista Matthew Vaughn ha ritratteggiato gli X-Men, attraverso il racconto delle loro origini, la loro nascita e la loro storia. Attraverso un cast di giovani attori con gli straordinari James McAvoy e Michael Fassbender e il cattivissimo Kevin Bacon, il film è un ottimo prodotto e non annoia nei suoi 130 minuti gli spettatori. L a pellicola è ambientata nel 1962 e i protagonisti del film sono Charles Xavier (James McAvoy), uno studioso di genetica che è convinto che i mutanti possano vivere in pace ed armonia con l’intera popolazione ed Erik Lehnsherr (Michael Fassbender), sicuro invece che i mutanti debbano cercare la loro supremazia, in qualità di razza superiore. Tutto il film è incentrato su questo rapporto contrastato, tra Xavier, professor X, e Lehnsherr, che diventerà lo spietato Magneto. Nel cast troviamo un ottimo Kevin Bacon che interpreta il perfido Sebastian Shaw, una splendida Jennifer Lawrence nella parte dell’inquieta Mystica, l’affascinante January Jones nel ruolo di Emma Frost e la piacevole Rose Byrne nei panni dell’agente della CIA Moira MacTaggert, nonché una piccola parte ad Hugh Jackman, alias Wolverine. Nell’incipit conosceremo il futuro Magneto, adolescente, strappato nei campi di concentramento dai genitori ove incontra il Dr. Schmidt (Kevin Bacon) che gli ucciderà la madre e nutrirà il senso di vendetta del giovane. Nello stesso tempo il giovane Charles Xavier (cresciuto come un fratello assieme alla futura Mystica) viene reclutato nella CIA per dare la caccia a Schimdt, divenuto Sebastian Shaw, il cui obiettivo sarà quello di ricreare una terza guerra mondiale. Il film, ancora una volta, getterà la sua prospettiva sull’accettazione della propria natura, nei confronti di un mondo che non accetta la diversità. Da un lato c’è il senso di estraneità provato da chi è “diverso” e dall’altro paura verso chi ha qualità differenti da quelle “normali”.

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